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Città

Il ghetto di Siena fu istituito da Cosimo I de’ Medici nel 1571. Ad esso fu destinata un’area urbana di forma allungata alle spalle di piazza del Campo, compresa fra via del Salicotto e via San Martino, e tagliata da stradine parallele come via delle Scotte e i vicoli del Luparello, del Realto, della Fortuna, della Manna, della Coda e del Vannello.

Qui si svolgeva la vita quotidiana ebraica: in via delle Scotte, al n. 14, è tuttora presente la sinagoga; in vicolo del Luparello avevano sede le scuole e le diverse confraternite. In via degli Archi si trovava la fontana del ghetto, ornata fin dal Cinquecento da una statua di Mosè, forse opera di Jacopo della Quercia (rimossa nel 1875 e oggi conservata al Museo del Comune). Il ghetto costituiva una vera città nella città, assai vivace culturalmente, che contò fino a cinque scuole rabbiniche.

Rimase in funzione fino al 1859. Alcune zone sono tuttora conservate e riconoscibili; buona parte dell’area fu tuttavia ristrutturata nell’ambito di un’operazione di risanamento urbano del 1935.


Vie del Salicotto, San Martino, delle Scotte, Luparello, del Realto, Fortuna, Manna, Coda, and Vannello